zondag 9 november 2008

siamo in equilibrio precario...

Eccomi!
Ci sono anche io.....con tutte le mie idee, tutte le mie passioni e le mie paure!!!
Qui in Olanda da sei mesi o poco più, sposato con una bellissima olandese, alla ricerca della sua identità. Mi piace l'architettura, ma non mi sento di mettere su un impresa mia.....che ne so, potrei lavorare con qualche azienda italiana, per esempio, nel mio campo.....far fruttare la mia esperienza nel settore dei negozi, o nella progettazione delle abitazioni, degli spazi ad esse connessi, oppure alle costruzioni.


SISTEMAZIONE DI UNA CASA A ZANDVOORT





5 opmerkingen:

Luca Coppola zei

Allora, sono passati circa quattro mesi, ma la mia ricerca non ha prodotto risultati di rilievo, salvo una cosa come quindici colloqui di lavoro...che vuol dire, in termini pratici, un impiego di risorse assai limitato e tutt'al più, un avanzamento nella comprensione della lingua...
Non basta! Abbiamo comprato lumi, armadi e piante, appeso quadri ed ordinato i mobili arrivati dalla casa di Roma, tanto che la nostra casa, quella si, presenta i segni del nostro gusto, ma non basta!
Sto imparando a fare tutte quelle cose che non ho fatto per tutta una vita, la mia; sto imparando ad apprezzare la solitudine, ed a conoscere me stesso, se ancora ce ne fosse bisogno, come se trentacinque anni non mi siano bastati; sto cercando in me la forza per fare da solo, perchè forse è quello l'unico modo per superare questo momento di crisi...
Ho ritrovato un pò di fiducia in me stesso e nelle mie possibilità, come uomo e come individuo; si tratta di raccogliere tutte queste forze e metterle insieme per creare, allora forse ce la posso fare, un modo diverso di vivere, di lavorare e di mettere in pratica finalmente le mie doti... il mio gusto e la mia sensibilità così bistrattati a Roma.

Luca Coppola zei

Ragazzi, la settimana scorsa siamo stati a Bruxelles, in un incantevole B&B, a Dendermonde...
molto romantico....
Ho visitato la città: marco mi ha detto che potevo scrivere un articolo e pubblicarlo sul sito del suo nuuovo movimento per la salvaguardia dell'Architettura Contemporanea: mi sono fatto due conti, e poi ho pensato: perchè no?
Ho intitolato quest'articolo:
Un viaggio nel cuore dell’Europa…

Comincia così:
...Ricordo quando, più di dieci anni fa, ancora all’Università, andai con l’Associazione Culturale Zingari ed il mio amico Marco Alcaro a Berlino, che era diventata, all’indomani del crollo del muro nell’89, il cuore del rinnovamento culturale ed architettonico europeo.
Ricordo i progetti di Renzo Piano per la Potsdamer Plats, il progetto di Peter Eisenmann per il Chekpoint Charlie, il progetto di Jean Nouvel per Les magazines Lafayette, il progetto di Philip Jonhson per il Philip Jonhson Building o il progetto di Daniel Libeskind per il Jewisch Museum che avevo studiato prima di partire e che vidi in parte realizzati, in parte ancora sulle carte, in parte in corso di realizzazione…..
Sono capitato per caso ieri a Bruxelles, e mi sono recato nel quartiere della Commissione Europea, dove, sebbene l’aria fosse un po’ diversa, intrisa dell’atmosfera borghese della diplomazia internazionale, sono riuscito a cogliere le stesse sensazioni…oggi, anche se stiamo attraversando una forte crisi economica, Bruxelles mi è sembrata in qualche modo la Berlino di allora: Rue de La Loi come Friedrichstrasse, allora? Non proprio: vediamo perché.
Sicuramente dietro al programma di edificazione del quartiere leopoldino c’è lo stesso intento di creare un volano allo sviluppo economico del nuovo soggetto politico nato dall’allargamento dell’Unione Europea e dall’apertura ad Est, con il passaggio dai 12 stati membri originari ai 25 attuali…..ma nel caso di Potsdamer Platz ricordo che il sito era tutto un cantiere: le gru giravano senza mai fermarsi; le luci brillavano anche di notte per illuminare il protrarsi dei lavori: a Bruxelles invece si respirava un aria più tranquilla: si vedevano ovunque diplomatici internazionali visitare affascinati il palazzo Baylermont, sede della Commissione Europea, il cosiddetto “Palais Charlemagne”, il palazzo Altiero Spinelli, sede del parlamento europeo, il cosiddetto “Caprice de Dieu”, oppure la sede della commissione delle finanze, il palazzo Jacques Delort. Mi sono soffermato in particolare su questa costruzione: si tratta di un nuovo edificio con il fronte sulla Rue Belliard, con la parete vetrata sorretta da travi in legno lamellare, collegato alla vecchia costruzione, sull’altro lato della strada, tramite un ponte in cemento con interessanti travi in ferro e legno stile Art Nouveau. Ecco, la differenza principale che ho colto tra la Berlino di allora e la Bruxelles di oggi è che mentre la capitale tedesca cominciava un programma di ricostruzione, dopo la caduta del muro e l’unione dell’Est con l’Ovest, in cui ad edifici di carattere pubblico, quali la sede del Reichstag di Sir Norman Foster si alternavano edifici a carattere commerciale, quali il centro commerciale Lafayette di Jean Nouvel, od edifici di carattere residenziale, quali lo Schutzenstrasse di Aldo Rossi, la capitale dell’Europa Unita sta dando un volto nuovo alla sua vecchia immagine, a dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica, costruendo edifici all’avanguardia nel campo dell’architettura mondiale…
Volevo titolare questa nota: Bruxelles 2009, un ponte tra passato e futuro, ed il paragone con la Berlino dopo muro: una breccia verso il domani.
A Bruxelles la crisi tuttavia non permette la realizzazione della nuova sede del consiglio europeo dello studio Valle, vincitrice di un concorso internazionale che ha avuto grosse ripercussioni sulla fama dell’architettura italiana nel mondo, che in realtà speravo di vedere in parte realizzato, o almeno in fase di realizzazione, a giudicare dalle notizie presenti sul sito web dello studio: speravo di riuscire ad osservare il cantiere, ma pazienza! A Berlino, nel ‘97 era appena iniziata, dopo una lunga fase di gestazione, la costruzione del Museo Ebraico di Libeskind, di cui tuttavia riuscimmo a vedere lo scheletro in cemento armato, entrando di nascosto, allora si, all’interno del cantiere; mentre non si era ancora passati alla fase realizzativa della Potsdamer Platz………
La riqualificazione del quartiere della Commissione Europea, tutto intorno a Leopold Park tuttavia procede a ritmi serrati, tanto che intorno al palazzo del parlamento sono sorti una serie di edifici residenziali di qualità medio-alta che riprendono le linee dell’Architettura Art Nouveau, caratteristica della capitale belga. Certo, si è esaurito il fermento del momento iniziale, quando Bruxelles era tutto un cantiere…come probabilmente è stato all’inizio di questa nuova avventura europea, ma ancora oggi le foto allegate documentano una consistente attività edificatoria, e sono convinto che il paragone con la Berlino del ’97 sia sensato, per la somiglianza tra i due programmi, le due storie, le due culture, che tutte hanno a che vedere con la crescita dell’Europa Unita…

Luca Coppola zei

Per quanto riguarda l'articolo, molto carico di edifici, forse troppo: non so quanto i ricordi possano sostituire le immagini, ma comunque è encomiabile provarci!

Luca Coppola zei

.......in ricordo, forse un pò troppo lontano, di quello che fu il nostro primo concorso "segnalato" all'Università....

Luca Coppola zei

Una sola cosa: oggi, 12 agosto 2010, finalmente il mio amico Marco Alcaro ha pubblicato quell'articolo su Bruxelles, scritto nel lontano marzo dell'anno passato...
evidentemente le cose devono andare così!
www.amatelarchitettura.it.