maandag 27 september 2010

SACRO E PROFANO














DAL MERCATO DEI LIBRI NELLA GROTE KERK DI HAARLEM FINO ALLA LIBRERIA SELEXYS DI MERXX EN GIROD A MAASTRICHT

Ricordo un paio di anni fa, quando ancora abitavamo a Roma: andai con Anna ad un dibattito sul ruolo del sacro nella cultura olandese, organizzato dalla comunità locale, in un bar del centro.
IL RUOLO DEL SACRO.
La società olandese è una società calvinista, che nulla ha a che vedere con la cattolica Italia, dove il culto è semplicemente assimilato al potere: il ruolo del sacro in Olanda non ha alcuna scala gerarchica: qui ognuno è padrone del suo spazio, che può condividere o meno con Dio, ma vediamo come.
La Chiesa è il luogo dove si celebra il rito, che è la comunione con Dio, ma dove poi si possono tranquillamente praticare altre funzioni, non esclusivamente legate al culto, perché appunto la Chiesa olandese non si configura come la casa di Dio. Ma del resto che cos’è il culto, se non una delle funzioni che si possono attribuire alla chiesa, edificio di pietra e calce, di mattoni e cemento…monumento come tanti altri ce ne sono all’interno della città storica?
La Chiesa occupa, dal momento della sua fondazione, un terreno che è di proprietà dello Stato, salvo altre disposizioni che qui in Olanda non esistono: in Italia vige il concordato Lateranense, di mussoliniana memoria, ed il terreno dove è stata fondata una Chiesa rimane di proprietà dello Stato Vaticano. BENE.
Qui in Olanda non è così: il Comune è l’ultimo proprietario del terreno che ricade sotto la sua giurisdizione, essendo il Paese organizzato, fin dai tempi di Napoleone, in Comuni. Ed allora alla domanda su che cosa fare delle Chiese in disuso la prima risposta degli olandesi è: assoggettarle alle regole del mercato, senza per questo sentirsi in difetto nei confronti della divinità o ricevere una scomunica dal papa di Roma. E non importa se poi quando entri in una chiesa olandese, per esempio la Oude Kerk di Amsterdam, non ti accorgi di essere in un luogo sacro, ma ti sembra di stare in un edificio qualunque: io spesso lo faccio per sentire cantare il coro, o per assistere ad un concerto, o per vedere un’esposizione. Ecco quindi che si spiega il significato dell’uso prettamente commerciale che gli olandesi fanno delle Chiese: la Chiesa non è più esclusivamente la casa di Dio, ma anche luogo di scambi, di commerci, di mercatini, di concerti e riveste quindi una funzione…profana!

L’anno scorso, al corso di olandese, ci fu un dibattito acceso sul ruolo della Chiesa nella società contemporanea, e due erano le idee predominanti, due le culture che si contrapponevano: una, mercenaria e calvinista, che vedeva la Chiesa come luogo dove praticare il culto, si, ma senza particolare trasporto o altre peculiarità legate alla liturgia: nella concezione calvinista, tanto diffusa in Olanda e nei paesi nordeuropei, ogni uomo ha un suo proprio rapporto con Dio, nel quale al primo posto c’è l’individuo, e dove le cose terrene non entrano…
L’altra, una concezione cattolica e gerarchica, diffusa invece nei paesi mediterranei ed in Polonia, che dà al culto una grande importanza, ed alla liturgia un ruolo predominante; è la liturgia allora la manifestazione terrena della presenza di Dio: la liturgia coincide quindi con la dichiarazione di un potere temporale, ed il culto non è altro che la sua dottrina.
La Chiesa è il luogo dove tale manifestazione si estrinseca, e non può che essere carica di ornamenti, sfarzosa e ridondante.














IL RUOLO DEL PROFANO.

E allora perché meravigliarsi se a Maastricht, città che dopo il trattato del 1990 è diventata uno dei simboli dell’Europa unita, e tutti i più famosi architetti si sono sperimentati in edifici più o meno rappresentativi, Merkx en Girod hanno realizzato all’interno della Voormalige Dominicaner kerk una libreria per Selexys? Sono stato l’estate scorsa a visitare la città, e mi sono imbattuto per caso in questa straordinaria opera, dove viene messo in risalto il contrasto fra la superficie nera della nuova struttura, in accciaio rivestito e la struttura in pietra locale della chiesa. Lo studio di Amsterdam è uno dei più forti nella progettazione di interni, ed ha vinto nel 2007 con questo progetto il premio come miglior realizzazione olandese dell’anno: la nuova struttura si inserisce perfettamente nella Chiesa esistente, senza per nulla stravolgerla, anzi, di più: senza nemmeno toccarla!











Questa libreria è composta da una serie di moduli in acciaio nero, giustapposti senza solluzione di continuità: gli spazi serventi , camminamenti, ascensori e passarelle, sono situati nella navata centrale, sulla struttura principale, mentre tra le varie arcate sono disposti altri contenitori di libri, e la proiezione dell’intervento rende manifesta in prospetto la varietà delle funzioni svolte. Ad intervalli regolari, secondo la serialità dei moduli, vengono persino ricavate zone di lettura e consultazione. Una serie di luci fluorescenti illuminano i libri, in un sapiente gioco di chiaroscuri, che riesce a mettere in risalto gli elementi strutturali della chiesa, arcate e pilastri.
Sono stato, durante il Monumentendag, all’inizio di settembre, in una Hof di Haarlem, e mi sono trattenuto con uno dei reggenti, evidentemente di nobile famiglia, incuriosito dal grande libro presente dul tavolo da pranzo. Si trattava fra l’altro della Luthershofje, al cui interno venivano anticamente ospitate le donne appartenenti alla congregazione luterana. BENE.
Non so se si trattasse di un pastore, ma non lo credo. Tuttavia mi ha mostrato il grande libro chiuso sul tavolo: era la Sacra Bibbia. Mi ha dettto che in ogni momento quello è il suo riferimento…ogni volta che ha un dubbio nella vita di tutti i giorni, e non sa come comportarsi, secondo l'insegnamento della mamma, apre la Bibbia e cerca al suo interno l’insegnamento giusto. La Bibbia, fra l'altro, è tradotta in tutte le lingue, in maniera da poter essere comprensibile a tutti.
Quello che più mi ha colpito all’interno delle Chiese olandesi, però è proprio invece la mancanza di qualsiasi decoro, di qualsiasi richiamo al lusso, come se effettivamente il rapporto con Dio, di cui la Chiesa rappresenta la casa nella concezione cristiana, sia individuale, intimo e personale: come se Dio non avesse una casa sua propria, ma se abitasse nella casa di ognuno, ed attraverso la Bibbia portasse la sua parola a tutti noi…ognuno nella sua propria lingua, ognuno con il suo animo, ognuno profondamente solo con la divinità, con la quale non si deve misurare, ma dalla quale deve prendere gli insegnamenti giusti…l’uomo non è perfetto, e quindi deve agire secondo coscienza, perchè a lui è concesso sbagliare, anzi ne ha tutto il diritto, come mi disse il reggente della Lutershofje.

Ed allora la domanda sorge spontanea: perché alberghi e ristoranti si e librerie no nelle chiese sconsacrate? Questioni di gusto: la differenza sta nel fatto che la professionalità degli Architetti in Olanda viene utilizzata in modo proficuo, per sfruttare al massimo le potenzialità economiche anche dei monumenti, secondo una concezione che li vuole valorizzare per moltiplicarne il reddito (del resto gli olandesi nascono come mercanti...) proprio come si diceva in quel famoso dibattito a Via dei Coronari…

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