Su due pensiline in cemento sono disposti simmetricamente quattro pilastri in acciaio, che sostengono una trave leggermente inflessa, che porta alla sommità un lucernario, collegato a questa da lamelle trasversali in legno. Da una parte e dall’altra due binari, al centro la metro, che passa nei due sensi, con un entrata a parte, nella stessa stazione, ai lati la ferrovia: totale: 6 binari. L’ultima volta che sono stato a Roma ho preso la metropolitana nel verso sbagliato alla stazione Termini, perdendomi nel mare di cunicoli sotterranei, ed ho dovuto attraversare Via Cavour per immettermi nella direzione giusta…Comunque, al pian terreno, intorno allo stadio, una serie incredibile di negozi, bar, grandi magazzini ed uffici: io dovevo andare da Media Markt a cercare un pezzo di ricambio per il mio computer, che poi per ironia della sorte non ho trovato!
Grandi infrastrutture intorno a grandi complessi terziari: questo soprattutto dell’Olanda mi ha colpito: ovunque lavori di ristrutturazione; strade a regola d’arte, a schiena d’asino, si dice, per far defluire l’acqua ai lati, senza che ristagni al centro; ad ogni strada di secondo livello, quelle comunali, per intenderci, dove il limite è di 50 o 60 km/h, è affiancata una pista ciclabile, ed ogni semaforo ha i suoi sensori: semafori intelligenti! Qui la tecnologia viene usata per risparmiare tempo, e se è vero che il tempo è danaro, per la proprietà transitiva, la tecnologia viene usata per risparmiare danaro. Bene.

Le strisce a terra indicano il posizionamento dei sensori, disposti prima di ogni semaforo
Una volta mi sono chiesto come facevano questi semafori a percepire lo stato del traffico. Poi, guardando attentamente le strade, mi sono accorto che sull’asfalto sono disegnate strisce di sensori che segnalano ai semafori la posizione delle autovetture e delle biciclette, per cui, se sei fortunato e non oltrepassi il limite, e devi stare attento a non superarlo perché prima di ogni semaforo c’è un rilevatore di velocità, sulla superstrada per Haarlem prendi tutti i semafori verdi, ed anche in questo caso hai risparmiato tempo! Bene.

La tecnologia corre veloce, dicevamo, ed il progresso se ne serve per stargli dietro: sull’autostrada Leiden-Den Haag, la A44, un breve tratto di circa 15 km, sono stati installati dei led luminosi che segnalano il passaggio delle autovetture, primo esempio a livello mondiale. Bene.
Tornando ai semafori, questi sono studiati in funzione degli automobilisti o dei ciclisti o dei pedoni, ma comunque funzionano sempre rispetto ai fruitori, tanto è vero che la luce non si trova solo in alto, sul semaforo, ma anche più bassa, ad altezza di bicicletta: il punto di vista dell’utilizzatore è sempre la principale variabile sia nel posizionamento di un semaforo, come nel tracciamento di una curva o nel disegno delle strisce a terra, che gli automobilisti guardano e rispettano.

E’ pur vero che alle ore 21.00 i semafori già non funzionano più, ma perché a quell’ora per strada non c’è più nessuno, e allora a chi servono? Ecco cosa vuol dire rsparmio! Del resto gli olandesi sono mattinieri, ma poi alle 17.00 via, ognuno a casa sua! Comunque ad ogni passo ci sono delle videocamere. Nelle vicinanze di ogni centro abitato ci sono apparecchi che segnalano la velocità delle automobili, ed una faccina luminosa ti sorride se rispetti il limite, ti fa una smorfia se lo superi. Bene.
Questo accade alla piccola scala, nella vita di tutti i giorni, ma agli alti livelli che cosa accade? Può accadere per esempio che Arijen Robben, stella del calcio olandese, venga venduto Bayern Monaco di Van Gaal per 60 milioni di euro, ma può anche succedere che lo studio dell’architetto olandese Erik van Egeraat fallisca. E’ successo l’anno scorso, quando lo studio aveva dovuto assumere una grande quantità di tecnici per seguire diversi lavori, che una volta terminati ha dovuto licenziare, non avendo nel frattempo preso altri incarichi. E secondo me è lo stesso che accadrà per un altro grande studio, Oma, che oltre a lavorare in America ed in Cina, ha vinto il concorso per la nuova Stadhuis di Rotterdam, e sta cercando a tutti i livelli architetti, ingegneri e web designer per ampliare il proprio organico. Bene.
Come si dice: gente che va, gente che viene: il settore delle costruzioni è in crisi, eppure la settimana scorsa sono stato alla presentazione del nuovo quartiere della Bouwfabriek, a sud-ovest di Almere, ed a partire dalla metà dell’anno prossimo si cominceranno a vendere le abitazioni ad Oosterwoold, il territorio su cui con il mio gruppo, Home Made, abbiamo sperimentato a livello teorico la pratica del CPO, Collectief Particulier Opdrachtgeverschap, letteralmente l’arte di costruire da soli. Bene.
La crisi quindi c’è, e si vede, ma per uscirne l’unico modo è proprio quello di utilizzare la tenologia in maniera diversa; si tratta di cambiare la prospettiva, per realizzare con le corporazioni, quindi con gli abitanti in carne ed ossa, la casa dei loro sogni partendo dal basso, e non calando dall’alto un piano, come per le torri di Tor Bella Monaca a Roma, dove l’errore sta a monte, e cioè nel lavoro di Leon Krier, che triplica la cubatura spalmandola sul territorio, non come il lavoro di MVRDV per Oosterwold, che invece tiene conto delle preesistenze, e ci ha dato la possibilità di giocare con le tipologie abitative a seconda delle caratteristiche del territorio.
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