L’introduzione della rotatoria in italia risale ormai agli anni ‘90, anche se l’uso nel corso degli anni ne ha distorto l’utilità: il valore della rotatoria infatti non è dato dalla forma rotonda che le da il nome, quanto piuttosto dal fatto che per mantenerne il senso devono confluire in essa non più di quattro strade, e che nei paesi con guida a sinistra bisogna sempre dare la precedenza a destra. La rotatoria quindi si può definire il modo più semplice ed economico per evitare i semafori agli incroci più semplici e scongiurare gli incidenti. L’unico svantaggio forse è che per posizionare una rotatoria viene usato molto spazio. Bene.
Dicevamo della rotatoria doppia, che è l’ultima invenzione olandese che ha catturato la mia attenzione la settimana scorsa, quando guidavo sulla N205, ed ho preso la corsia interna verso il centro di Lisse, mentre la strada provinciale proseguiva verso il Keukenhof.
Probabilmente uno studio sui relativi volumi di traffico ha portato gli ingegneri del traffico olandesi all’invenzione di questo stratagemma per separare il traffico leggero diretto in paese da quello più pesante in direzione di Den Haag. Bene.
Ricordo l’ultimo viaggio con Anna in macchina verso Roma: usciti dall’A1 all’altezza di Fiano Romano la strada che porta alla Tiberina è un dedalo di percorsi spezzati da infinite rotatorie, di cui però è snaturato il senso: queste strade, infatti, forse per un eccesso di spazio, si allargano in spartitraffico inutili, che portano a disattendere la regola della precedenza a destra, o forse è colpa soltanto della diffusa mancanza di controlli...Un altro esempio dell’applicazione distorta di questa regola è a Piazza Re di Roma, dove si crea una confusione pazzesca ogni volta che aumenta il traffico proveniente dalla via Appia. Olanda= poche regole, ordine; Italia = tante regole, confusione. Bene.
Ricordo all’Università, al Corso di Urbanistica II, prof. Lucio Carbonara. Correva l’anno 1994 (sembra passato un secolo…). Eravamo a P.zza Fontanella Borghese, in quello stesso palazzo dove Bersani ha raggiunto sul tetto gli studenti in rivolta contro la riforma della Gelmini…un ingegnere del traffico venne a tenerci una lezione per illustrarci i metodi e le tecniche per una corretta gestione del traffico cittadino. Ricordo che ci mostrò la sua soluzione al problema del traffico di Piazza Venezia a Roma: l’ingegnere aveva proposto all’Amministrazione Capitolina la chiusura di Via dei Fori Imperiali ed il ritorno ad un sistema cardinale, con al centro della Piazza una rotatoria, e le strade in essa confluenti a doppio senso di marcia. Segno che spesso bisogna fare un passo indietro. Ho tenuto infatti nel mese di gennaio un ciclo di lezioni all’Istituto italiano di Cultura di Amsterdam, sulle Piazze di Roma, ed ho citato il Monumento a Vittorio Emanuele II a Piazza Venezia, costruito demolendo tracce significative del tessuto urbano della Roma Medievale, e l’apertura di Via dei Fori Imperiali da parte di Mussolini, unicamente come espediente per realizzare le parate militari (tanto è vero che ancora oggi il 2 giugno la festa della Repubblica si celebra a Via dei Fori imperiali…), realizzata anch’essa ricoprendo importanti testimonianze romane. Bene.
La domanda allora nasce spontanea: perché non fare anche qui un passo indietro, e riprendere il progetto che l’ingegnere del traffico ci illustrava vent’anni fa? Oggi i progetti per la città sono solo quelli che inseguono un folle sviluppo, secondo piani completamente sbagliati, calati dall’alto, senza tener conto delle esigenze della comunità…vedi piano di Leon Krier per Tor Bella Monaca, nell’articolo di Amate l’Architettura del 20.02.2011…oggi si da la Regione in pasto ai costruttori, in barba alle leggi vigenti, e quindi ai Piani Regolatori, agli studi peraltro già fatti, in nome di un dannato premio di cubatura, che modificando la destinazione d’uso degli immobili da industriale a residenziale, ne incrementa di 1/3 la superficie, incrementandone quindi anche il valore, rimpinguando pertanto le casse regionali a spese del territorio: perchè? Vedi mio articolo “Quali vincoli?” ed articolo di Fabio Nobile apparso su Liberazione del 1 marzo…oggi si costruisce un’altra L’Aquila dopo il sisma del 2009, di nuovo in barba ai regolamenti edilizi vigenti: perchè? Vedi articolo “Draquila. L’ultimo regalo del governo”…usando questa volta l’escamotage degli interventi straordinari. Ma perchè? Bene, anzi…
Dopo l’ennesimo sfogo sul malfunzionamento del sistema Italia, torniamo a parlare della doppia rotatoria, e dei sistemi per un corretto funzionamento del vivere civile…non credo che la disciplina automobilistica sia lo specchio di una società, eppure la vita moderna si svolge per una gran parte in macchina…ieri ho chiesto ad una mia amica olandese se lei rispetti i limiti per un innato senso civico, o per quale altro motivo, e lei mi ha risposto che lo fa solo per non incorrere in una multa! Singolare, no? Bene.
Il primo ministro Rutte ha inaugurato proprio ieri il passaggio del limite da 110 a 130 km/h su un’autostrada olandese, mentre alla radio sentivo che in Spagna si passa da 130 a 110 km/h per risparmiare sul carburante e sui suoi residui, che ad una velocità maggiore aumentano. Singolare, no? Bene.
In una poesia diffusa sul blog di Salvatore D’Agostino, su Finextra, si elogiava il comportamento degli automobilisti di Napoli rispetto a quelli di Milano, che non si fermano neanche se un pedone ha già cominciato ad attraversare la strada…ma qui in Olanda è ancora peggio: sì sì capac…si direbbe a Napoli, appunto... Rotatorie, precedenza, regole, disciplina…rotatorie doppie, protezione degli automobilisti, spartizione del traffico a seconda della destinazione, in maniera ordinata e semplice: tutto torna! Bene.
Alla luce di quest’analisi e questi confronti sono sempre più convinto che si debba fare un passo indietro: la tecnologia infatti va usata per risparmiare tempo! Oggi ho percorso la N208, otto chilometri di strada, otto semafori in non più di dieci minuti, mantenendo quasi sempre la stessa velocità, 70 km/h…eppure c’era traffico...comunque non superando mai il limite, appunto di 70 km/h: ho contato sedici apparecchi di controllo, uno per ogni semaforo, sia in un verso che nell’altro: uno spettacolo! E allora sono convinto che bisogna fare anche noi un passo indietro: rivediamo le regole, facciamo ordine e ripartiamo dai progetti…togliamo il denaro alla politica e proviamo a ripartire dalle idee… Bene.
1 opmerking:
bello!!!
però metti un immagine di questa complicatissima doppia rotatoria, a seccccccoooooooooooooooo!
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