Ieri qui in Olanda ci sono state le elezioni provinciali, che hanno confermato a conti fatti i risultati delle elezioni nazionali di giugno 2010: la coalizione di governo, guidata dal VVD di Rutte, che ha la maggior percentuale, intorno al 20 %, non ha la maggioranza alla camera dei deputati, eppure governa…al parlamento questa coalizione ha esattamente la metà dei seggi, 37 esatti, mentre alla Provincia gliene mancano due, eppure il VVD è il primo partito, e quindi governa! Bene
Queste elezioni dovevano costituire un banco di prova per Rutte, ed invece la conferma del suo operato non c’è stata. Alle proiezioni in televisione è apparso un rappresentante di governo, il quale, alla domanda se il premier riuscirà a governare dati i risultati elettorali, ribatteva senza battere ciglio che questo è il bello della democrazia: l’alternanza, poter esprimere la propria opinione senza paura di essere aggrediti, poter esercitare il proprio potere senza ledere la libertà altrui, ma dando al Paese una direzione liberista. Bene.
Prima differenza con l’Italia, dove la libertà ha ben altro significato, in quanto l’impero mediatico è in mano ad una sola persona; prima contraddizione dell’Olanda, dove la coalizione di governo sta cambiando il volto del Paese senza una maggioranza…certo, l’Olanda è una monarchia parlamentare: la regina da la stabilità e verifica la tenuta della coalizione uscita dalle urne. I risultati delle elezioni del giugno scorso erano stati chiari: VVD primo partito, con un incremento dell’8%; seguiva il PVDA, primo partito di opposizione, con un leggero stacco, che teneva, poi il PVV, altro grande vincitore, con un incremento del 10%, e poi la sinistra estrema, SP, sconfitta, perdeva il 6%. Il CDA, il partito dei Cristiano Democratici, che ha governato in Olanda per 8 anni, con Balkenende, e che era il partito di maggioranza fino a ieri, ha preso una batosta senza precedenti, perdendo 10 seggi alla camera e circa 14 punti percentuali, passando dal 25% all’ 11%. Eppure, seconda contraddizione, il nuovo CDA, il partito del nuovo segretario Verheugen, che certo si è riformato dopo il congresso di luglio ma rimane pur sempre un partito di tradizione cristiana, animato dagli stessi ideali, siede vicino a Rutte nel governo…il bello della democrazia! Tra l’altro il partito di Gerrit Wilders (PVV), che è sotto processo con l’accusa di diffamazione contro la comunità turca olandese, appoggia il governo, pur senza entrarci: terza contraddizione! Bene.

Merito della regina, che dopo un rapido giro di consultazioni ha tirato fuori dal cilindro questo re di cuori per permettere all’Olanda di andare avanti con questa anomalia, senza fare come il Belgio, dove la settimana scorsa hanno festeggiato un anno di assenza del governo….Il bello di una monarchia parlamentare, allora, dove c’è una regina a cui sta a cuore l’interesse dei cittadini! Bene.
Ricordo un servizio di Striscia la Notizia, qualche tempo fa, che puntò il dito sul Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e sull’ammontare del suo rimborso spese europeo: mi sfuggono adesso le cifre esatte, ma ricordo che il rapporto era pressappoco di 1:3, nel senso che il Presidente della Repubblica italiana percepiva un rimborso viaggio di circa 1200 euro, quando il suo biglietto aereo era costato appena 400 euro. Bene, ma mica tanto…
La domanda allora nasce spontanea: se lo fa il Presidente Napolitano, perché non lo può fare Berlusconi, e con lui tutta la classe politica, seguendo l’esempio che fu di Bettino Craxi? Oggi le ultime notizie danno De Magistris candidato a sindaco di Napoli, perché inorridito dai candidati che presenta il PD (leggi Cozzolino, accusato di aver stretto rapporti con la camorra per motivi elettorali); lo stesso De Magistris che fno a ieri aveva detto peste e corna di tutti quei parlamentari che prima si fanno eleggere in Europa per acquistare la dovuta notorietà, e poi tornano in Italia per ricoprire incarichi di rilievo; lo stesso De Magistris che abbandona l’incarico europeo per sostituire alla guida dell’opposizione della città partenopea un fedelissimo di Bassolino, anche lui sulla scena poitica da circa 15 anni, anche lui con la sua buona dose di responsabilità…perbacco, siamo diventati lo zimbello dell’Europa: su internet circolano servizi della TV spagnola ed inglese che si prendono gioco dei nostri politici, ed a buon diritto, dopo gli scandali nostrani, bunga bunga in testa. Bene, no anzi male!
Il problema, ripeto, è che bisognerebbe cambiare le persone, innanzitutto quelle che governano in Italia, anzi, non basta cambiare la coalizione di governo: bisogna fare ancora una volta un passo indietro: bisogna cambiare sistema…ricordo un’intervista a Bettino Craxi, una ventina di anni fa, quando, indagato per lo scandalo delle tengenti Enimont, nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite, citava a sua discolpa tutti coloro che come lui le prendevano le tangenti: perché lui, Bettino Craxi, avrebbe dovuto fare diversamente? Enrico Berlinguer, nel lontano 1981, cioè 30 anni fa, diceva: “la questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”. Bene, no anzi, proprio male!

E da ultimo ieri, a Goede Morgen Nederland, su Radio 1, un giornalista commentava sbalordito la proposta di legge di aumento delle indennità di viaggio per i parlamentari europei (1200+500=1700; cazzo, con tale cifra io posso andare una settimana in Thailandia con mia moglie a trovare Adriano…è mai possibile che loro percepiscano tale danaro per una trasferta a Bruxelles???) Bene, anzi male, malisssimo!
Allora bisogna fare un passo indietro; bisogna ripartire dal basso, togliere il denaro dalla politica, come dice Beppe Grillo sul suo blog. Bisogna togliere il potere dalla politica (“il potere logora chi non ce l’ha”, frase celebre del grande statista Giulio Andreotti), ripartire dai circoli, dalle fabbriche, per avvicinare la gente alla politica. Senza denaro la gente può tornare ad appassionarsi alla politica, si può tornare a lottare per delle idee. In Olanda, per esempio, un comitato di esperti, provenienti dalle più diverse estrazioni della società civile, è stato incaricato di capire il perché della pesante sconfitta del CDA. Bene
Premesso che l’allontanamento dalla politica sia l’assenza di un progetto concreto, e la mancanza di una volontà di aggregazione intorno a questo progetto, proviamo anche noi a ripartire dalle idee: come diceva Giorgio Gaber: “Libertà è partecipazione…” Bene.
Le idee sono come farfalle: se ti piacciono le insegui e dai loro corpo, altrimenti le lasci andare, e loro volano via…W L’ITALIA!
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